domenica 2 marzo 2014

La predazione del cavalluccio marino

 
 
La singolare forma della testa a cui il cavalluccio marino deve il suo nome comune, si è evoluta per permettergli di avvicinarsi alla preda senza farsi scoprire. A spiegarlo è uno studio pubblicato su “Nature Communications” condotto da tre ricercatori dell'Università del Texas ad Austin.

I cavallucci marini, come altri membri della famiglia dei signatidi, quali i pesci ago e i dragoni di mare, si nutrono di copepodi, minuscoli crostacei presenti nel plancton. Per riuscire a cacciarli hanno però dovuto superare un grosso problema: i cavallucci marini sono nuotatori molto lenti, mentre i copepodi sono in grado di muoversi molto rapidamente quando devono fuggire. A complicare la cosa c'è poi il fatto che i cavallucci marini catturano la preda combinando due azioni: una rapida rotazione della testa verso l'alto, resa più agevole dalla forma a S del corpo, e un'aspirazione che risucchia la preda nella bocca.
Questa tecnica però è efficace solo su distanze molto ravvicinate, sia per la limitata estensione del collo dell'animale, sia per il limitato raggio d'azione dell'aspirazione. I cavallucci marini, insomma, sono costretti ad avvicinarsi notevolmente alla preda per sperare di impadronirsene. E come facesse un nuotatore così lento a portare a termine questa manovra di avvicinamento ha sempre lasciato perplessi i biologi.

Brad Gemmell e colleghi hanno risolto l'enigma utilizzando una tecnica di olografia digitale in linea che ha permesso di catturare immagini in 3D della testa del cavalluccio marino e successivamente di rilevare il movimento dell'acqua circostante.

Hanno
così scoperto che mentre il cavalluccio marino si avvicina alla preda, l' acqua intorno al suo muso si muove pochissimo: un fattore essenziale per la riuscita della caccia, dato che i copepodi sono particolarmente sensibili ai segnali idrodinamici, a cui sono in grado di rispondere, se insospettiti, nel giro di 2-4 millisecondi.

Eseguendo le stesse rilevazioni sui pesci ago, parenti stretti dei cavallucci marini, ma con una conformazione del capo differente, I ricercatori hanno ottenuto la conferma che è proprio la forma della testa a creare una regione idrodinamicamente silenziosa davanti al cavalluccio marino.
 
 E sotto il link per vedere il video della predazione del cavalluccio
 
 
Fonte: www.lescienze.it

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