martedì 26 giugno 2012

Il polmone di mare


In questi giorni sono stati avvistati lungo le nostre coste numerosi esemplari di Rhizostoma pulmo, medusa meglio conosciuta come polmone di mare.
Lo scorso anno se ne erano viste veramente poche... quest'anno invece c'è una controtendenza.

Vediamo di scoprire qualcosa in più su questa medusa.

Si tratta della più comune medusa dei nostri mari e deve il proprio nome specifico alle ritmiche contrazioni dell'ombrella che richiamano alla memoria l'atto respiratorio (pulmo = polmone). Potendo raggiungere i 50–60 cm di diametro e i 10 kg di peso rappresenta la più grande medusa del Mediterraneo. Il corpo è formato da una grande campana o “ombrello” e da una struttura inferiore allungata, detta “manubrio” che si divide in otto braccia o tentacoli, terminanti con delle clave tricuspidate. Il colore è trasparente negli esemplari più giovani e diviene lattiginoso negli esemplari adulti, che presentano il bordo dell’ombrella di un blu-violetto acceso. Le Rizostomee sono meduse dotate di 16 bocche e si nutrono predando piccoli organismi pelagici che catturano con tentacoli dotati di nematocisti velenose che paralizzano la preda.
Gli cnidociti (cioè le cellule urticanti) dei polmoni di mare non sono urticanti per l'uomo, poichè troppo blandi. Fra le braccia è possibile scorgere spesso piccoli pesciolini che trovano protezione e sicurezza di un riferimento pelagico ("casa galleggiante"), come i piccoli carangidi del sugarello (Trachurus spp.).

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