martedì 29 maggio 2012

Le Praterie di Posidonia oceanica e la CO2



Nature Geoscience pubblica lo studio "Seagrass ecosystems as a globally significant carbon stock" di un team internazionale di ricercatori provenienti da Australia, Danimarca, Gran Bretagna, Greecia, Spagna, ed Usa, sottolineando che «La protezione di carbonio organico stoccato nelle foreste è considerato come un metodo importante per mitigare il cambiamento climatico. Come gli ecosistemi terrestri, gli ecosistemi costieri stoccano grandi quantità di carbonio e ci sono iniziative per proteggere questi magazzini di "blue carbon".

Senza entrare in dettagli complicati, dallo studio viene quindi fuori che le praterie sottomarine sono una parte vitale della soluzione al cambiamento climatico e che, per m2, le fanerogame sono in grado di stoccare fino a due volte più CO2 delle foreste temperate e tropicali del mondo. I risultati infatti dimostrano che le praterie sottomarine costiere stoccano fino a 83.000 tonnellate di carbonio per km2, soprattutto nei fondali sui quali crescono, mentre un tipico suolo forestale terrestre stocca 30.000 tonnellate per km2, la maggior parte dei quali sottoforma di legno. Inoltre, sebbene le praterie di fanerogame occupino meno dello 0,2% degli oceani del mondo, immagazzinano oltre il 10% di tutto il carbonio inghiottito ogni anno dal mare.

Le praterie di fanerogame marine sono da tempo conosciute per i molti benefici ecosistemici che producono: filtrano i sedimenti degli oceani; proteggono le coste dalle inondazioni e dalle tempeste e sono l'habitat e la nursery per moltissimi pesci e per innumerevoli altre specie marine. «I nuovi risultati - dicono gli scienziati - sottolineano che la conservazione e il ripristino delle praterie di fanerogame possono ridurre le emissioni di gas serra ed incrementare gli stoccaggi di carbonio, offrendo allo stesso tempo importanti "servizi ecosistemici" per le comunità costiere».

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