venerdì 5 giugno 2009

L'orata


Viste le ultime pescate di Francè e le belle catture di Gianni che avevano come denominatore comune l'ORATA parliamo un pò di questo pesce per saperne un pò di più.

Il suo nome scientifico è Sparus auratus perchè sul capo, tra gli occhi, ha una specie di mezzaluna color oro. Ha un corpo alto, ovale e massiccio. Il profilo è ripido e leggermente convesso.
La mascella superiore è lievemente più lunga di quella inferiore e le labbra sono carnose ed evidenti. Ha da quattro a sei denti conici molto robusti nella parte anteriore di ciascuna mascella, seguiti da quattro o cinque file di denti molariformi nella mascella superiore e da tre o quattro file nella mascella inferiore.

La pinna dorsale è unica, ma mentre la parte anteriore è dotata di spine robuste, quella posteriore è costituita da raggi molli. La coda è potente e forcuta, la pinna pettorale è lunga e sottile. La pinna pelvica ha un raggio spinoso e cinque raggi molli. Il colore è grigio o brunito sul dorso, argenteo sui fianchi, bianco sul ventre. All'origine della linea laterale c'è una macchia scura molto evidente, mentre il bordo esterno dell'opercolo presenta una chiazza scarlatta.
La caratteristica macchia d'oro visibile sulla fronte scompare dopo la morte dell'animale. Può arrivare a una lunghezza di settanta centimetri e a una decina di chili di peso. Solitamente l'orata vive in gruppi costituiti e si ciba di crostacei e di molluschi, che divora in gran quantità, triturandone i gusci con le formidabili mascelle.
La riproduzione avviene in autunno, tra ottobre e dicembre e, al contrario di molte specie che nel periodo degli amori si avvicinano alla costa, essa si sposta in zone più profonde, dove l'acqua è più limpida e più pura.
Si tratta di una specie ermafrodita proterandrica: quindi gli esemplari più piccoli (età 1-2 anni) sono tutti maschi, mentre quelli più grossi (superiori ai 25-30 cm) sono femmine.

L'Orata è diffusa nel Mediterraneo e nell'Atlantico orientale; predilige e acque tiepide e pertanto è facile trovarla lungo la costa d'estate e al largo d'inverno. L'Orata si trova perfettamente a suo agio nelle acque salmastre delle lagune, specialmente dove ci sono i vivai di mitili, con i quali fa lauti banchetti, ma non disdegna neppure i fondali rocciosi, ricchi di scogli, di canaloni e di spaccature. L'Orata non ama le profondità abissali, ma non si lascia sorprendere nemmeno dove l'acqua è troppo bassa: di solito la si incontra dai dieci-quindici metri ai cinquanta-sessanta. Per cui la pesca in apnea è quasi sempre impegnativa e difficile.

1 commento:

gavriol ha detto...

Ora che ne sappiamo di più ... sull'orata ... basta prenderle ...
Brava Ila bel post.